fuoridalpalazzo

25 gennaio 2009

Voglio (anch'io) sei telecomandi

Ho visto il futuro allineato in bella mostra nel soggiorno di un amico. Erano sei telecomandi, su un tavolino, uno accanto all'altro: il minimo indispensabile per dominare gli apparati a cui, in quella casa, è affidato il tempo libero. Uno per il televisore, uno per il videoregistratore, uno per il lettore di dvd, uno per l'home theatre, uno per il decoder della televisione digitale (perché il mio amico, l'ho detto, è già nel futuro). Il sesto telecomando dovrebbe in teoria fare le veci di tutti gli altri, lo chiamano "all in one", cioè tutto in uno, ma non sono mai riusciti a farlo funzionare dopo una prima prova in cui - inviando impulsi su tutte le possibili frequenze - ha messo in moto ogni apparecchio della casa tranne il cancello elettrico in cortile.
Ipnotizzato da quei simboli del potere, ricordando i tempi in cui il re della casa si riconosceva dal piglio con cui teneva in mano IL telecomando (mica sei), ho cominciato a contare tutti quei tasti per scoprire che erano più di 250. Ne avevo visti tanti due settimane fa nella regia di uno studio televisivo, ma lì la televisione la producono non è che la guardano soltanto.
Orientarsi tra sei telecomandi, puntando quello giusto verso l'apparecchio corrispondente, non è esattamente un gioco da ragazzi. Nemmeno averli sottomano tutti e sei - mi hanno spiegato - è un gioco da ragazzi, con l'abitudine che hanno, i telecomandi, di infilarsi tra i cuscini della poltrona. Ci vuole disciplina, ma ora il mio amico conta di scendere a quota cinque perché considera che il videoregistratore sia giunto ormai a fine carriera: tecnologia obsoleta, lo getterà nel cassonetto dopo dieci anni di onesto utilizzo durante i quali, a dire il vero, non aveva ancora imparato a programmarlo.
Ammettiamolo, è il nostro destino quello di possedere oggetti che non sappiamo utilizzare o - almeno - non siamo in grado di sfruttare appieno. Come il termostato che fa partire la caldaia: potrebbe gestire tre temperature diverse in ogni istante del giorno e della notte, con orari differenti nei vari giorni della settimana. Ma senza il manuale di istruzioni non c'è verso di dominarlo se in una sera di inverno sentiamo troppo freddo. Diciamola tutta: non c'è verso di dominarlo nemmeno CON il manuale delle istruzioni, per questo noi gente del futuro teniamo sempre una coperta a portata di mano sul divano.
Conosco gente che scatta fotografie delle vacanze con la data impressa in un angolo dell'inquadratura, ma non è per amore della precisione: è che non sanno come eliminare l'ora e il giorno.
Spiegare cos'è il canale AV0 della tivù è un obiettivo troppo ardito per un articolo così corto, figuriamoci memorizzare una stazione sull'autoradio o installare un anti virus. Dicono che il virus Conficker è pronto a contagiare mezzo mondo. Ci infetterà senza che ce ne rendiamo conto ma non serviva certo lui per scoprire che il nostro computer è già fuori controllo: sul mio pc mentre scrivo questo testo ci sono quasi 100 mila file contenuti in circa 12 mila cartelle. Due o tre mila sono foto, poi c'è qualche articolo, video e messaggi email ma restano circa 90 mila file che - confesso - non ho idea di cosa siano. Cerco di non pensarci.
Viviamo in un mondo complicato senza che nessuno ci abbia insegnato come comportarci. Non è solo questione di fare il back-up al computer ogni tanto. C'è anche il forno a micro-onde che vorrebbe più attenzione, con tutte le meraviglie che prometteva il suo libretto di istruzioni. E invece lo usiamo solo per scaldare il latte la mattina e se sbagliamo tazza - credendo che una valga l'altra - ci ustioniamo le mani senza sapere perché.
Mai tenere il pin del bancomat nel portafoglio con la tessera, evitare password banali come la data di nascita o il nome della moglie. Non provate nemmeno a invertire il nome di vostro figlio credendovi intelligenti, quei maledetti hacker vi scopriranno subito. Una parola d'ordine perfetta, per esempio, è By8xkJ7w ma attenzione che il sistema essendo "case sensitive" riconosce le maiuscole dalle minuscole. E non dite che non riuscite a mandarla a memoria.
Anche con sei telecomandi è un mondo complicato, leggete sempre attentamente le avvertenze.

1 Comments:

  • E' da (relativamente) poco tempo che la patata è comune nelle nostre case. Con il tempo conviveremo con la tecnologia di base senza sbuffare. Fra non molto al mattino saluteremo Pleo con lo stesso affetto con cui oggi lisciamo la coda al micio.
    Riflessione postprandiale di Gallo, ovviamente a base di patate, salcicce e teroldego.

    By Anonymous Anonimo, at 25/1/09 13:52  

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