fuoridalpalazzo

26 marzo 2006

In rotatoria con Selene

C'è un libro di successo che si intitola "Perché le donne non sanno leggere le cartine e gli uomini non si fermano mai a chiedere?". Le donne non so, ma io prima di fermare l'auto e chiedere la via ad un passante faccio fuori due serbatoi di benzina e ancora soffro nel momento in cui abbasso il finestrino e ammetto che, in sostanza, mi son perso.
Così, per diventare un uomo che non deve chiedere mai (almeno sulla strada), mi sono comprato un'antenna gps da 90 euro e l'ho collegata al mio telefonino trasformandolo in un navigatore satellitare. Ora non devo più chiedere niente: dice tutto lui, anzi lei perché ci ho messo la voce di Chiara, tipa precisa ma un po' fredda che (nonostante quel che dice il libro) la cartina la sa leggere benissimo e mi suggerisce di tenermi pronto perché tra un po' devo girare, ecco gira a destra proprio ora, e se sbaglio, invece di arrabbiarsi, mi consiglia gentilmente di tornare indietro e intanto studia un percorso alternativo.
Ora, sul serio, non devo chiedere più niente. Purtroppo abito a Trento, che conosco come le mie tasche, e sulle scorciatoie per girare la città probabilmente ne so più di Chiara. Comunque - in attesa di andare in viaggio in un luogo sconosciuto - ho fatto salire in macchina il mio collega P. mostrandogli il telefonino: "Vedi questo? Questo qui, vecchio mio, ci porterà a Villazzano".
Per fare bella figura mi ero anche scaricato da internet la voce alternativa di Selene, che rispetto a Chiara fa tutto un altro effetto: "Amore - mi ha sussurrato mentre lasciavamo Piedicastello diretti verso la collina - alla rotatoria gira a destra, prima uscita". Poi silenzio, perché Selene quando non serve sta in silenzio, e quindi via con gli altri avvisi: "Vai dritto, stai sulla destra, continua così". Ma quando siamo arrivati alla nuova rotatoria del Marinaio Selene si è ammutolita e noi - per rispetto nei suoi confronti - abbiamo girato in tondo un paio di volte in attesa che ci dicesse dove andare. Niente. Un occhio al display ci ha confermato il dubbio atroce: secondo Selene eravamo in piena campagna a fare il girotondo. Così abbiamo deciso di fare da soli e lei si è risvegliata: "Amore, ti prego, appena puoi torna indietro".
Per Selene, poveretta, molte rotatorie di Rudari ancora non esistono. Le tangenziali di Grisenti - a sentir lei - sarebbero solo progetti sulla carta. Variante di Cadine? Pareva d'essere in un prato. Rotatoria di Madonna Bianca? Un semplice incrocio, com'era fino all'altro giorno. E dire che quelli della Teleatlas, una delle due multinazionali che si dividono il mercato mondiale delle mappe satellitari, ci danno dentro come i matti: mandano in giro per il mondo eserciti di rilevatori a verificare le nuove strade, i nuovi divieti, i cambi dei sensi unici; chiedono ai Comuni di comunicare ogni variazione; intervengono per correggere ogni errore che viene segnalato; osservano la terra dal satellite (anzi la fanno osservare al computer) per capire se quaggiù si è spostato qualcosa, ma di fronte alle strade trentine anche loro devono allargare le braccia: non riescono a starci dietro. Si fa prima a fare le strade (e le gallerie) che a disegnarle sulle mappe. Tutte tranne la Valdastico, quell'autostrada che sulle cartine di carta compare da anni tratteggiata ma non l'hanno fatta mai.
Poco male, a Villazzano ci siamo arrivati uguale e Selene, con un gemito, ci ha detto di girare a destra a quell'incrocio che in realtà era già diventato una rotatoria, ma lei come poteva saperlo?
P.S: quel libro sugli uomini che non chiedono e sulle donne che non sanno leggere le cartine lo trovate in Viaggeria, dove lo tengono proprio di fronte alla cassa e lo vendono da anni a tutto spiano. Perché? Merito del titolo, che è perfetto, ma anche perché, tutti noi lo sappiamo, è proprio così che vanno le cose.

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